Sommario o abstract
| «Insomma, difendevamo i nostri diritti, e le cose camminavano col verso, non come camminano ora che i Beati Paoli ci vorrebbero davvero». È il commento con cui Francesca Campo, «serva» dello studioso di folklore Salomone Marino, nellOttocento, accompagnava la sua testimonianza sui Beati Paoli. Di tutte le memorie e i documenti sulla tenebrosa setta nella seconda parte di questo volume interamente, per la prima volta, raccolte nella loro successione temporale questa ci sembra la più schietta e commovente, come dire: se non fossero esistiti bisognerebbe inventarli. E segna il momento in cui una tradizione popolare orale, per noi conoscibile solo attraverso testi che popolari non sono, e non mostrano traccia del sogno di giustizia che quella tradizione incarnava, esce dalloralità, diventa scritta e leggenda, e nella leggenda si perde la storia. Questa linea, dal 1185 alla fine dellOttocento, segue Francesco Renda; ed è uno studio di una memoria storica, non di una storia: del come, quando, dove una memoria nasce, cosa serve nei momenti diversi del suo itinerario, quando e perché traligna. Probabilmente lo studio più completo sullargomento, che lascia, per storico rigore, intatto lenigma della realtà dei Beati Paoli. Ma certamente allenigma aggiunge fascino. |