Sommario o abstract
| Non è poca la perplessità che mi coglie ogniqualvolta sono indotto a un discorso sulla pittura moderna. Difficoltosa impresa è infatti risolvere con giustezza logica un tema così vasto e insidioso qual'è quello che pretende di individuare i motivi generatori delle espressioni formali moderne. Ci si trova a dover reagire continuamente all'affollarsi delle idee e dei problemi per chiarire una vicenda cui si assiste da anni. Non paghi, poi, di osservarla da un unico punto di vista, dalla platea, siamo spinti a curiosare anche nel suo retroscena. Sarebbe meglio, forse, scrivere le storie o le cronistorie in età avanzata, quando, caduti tutti gli stimoli polemici che più o meno impacciano persino ogni naturale serenità, e veramente vissuta da vicino tutta una vicenda per decenni e decenni, ci si trova davanti, quasi spontanea, una prospettiva dove gli attori di quella singolare e mutevole rappresentazione, cui abbiamo assistito con dissensi o consensi improvvisi, restano ormai fissati nelle loro parti, immobili nel loro significato di protagonisti oppure di comparse. D'altra parte, chi abbia mantenuto un commercio frequente con i fatti dell'arte, desidera a un dato momento distendere davanti a sé quei documenti che preparò in una pratica più o meno giornalistica, per provare se possono legarsi in una rete di storia, ed anche, perché no, per modificare alcuni giudizi e cancellarne altri non più condivisi. Lavoro, questo, che può preparare più vaste imprese; raccolta di pensieri giunti in date diverse, ai quali si può conferire nuovo timbro proprio perché sottoposti a un processo di scelta e di collegamento. È questo tentativo di unire alcuni paragrafi in una sorta di tracciato che qui vengo ad offrire nella speranza di giovare all'intelligenza di chi voglia rendersi edotto sugli stati della pittura contemporanea. |