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Sommario o abstract
| I protagonisti di questo albo sono due macchie di colore, senza espressione: non ridono, non parlano, non vedono, sono semplicemente due macchie, una blu e una gialla. Piccolo blu e piccolo giallo sono amici: giocano a nascondino, a fare il girotondo e, come tutti i bambini, si stufano a stare in classe fermi e composti. Un giorno piccolo blu, rimasto a casa da solo, contravvenendo alle raccomandazioni della mamma, decide di andare a trovare piccolo giallo nella casa di fronte, ma non lo trova. Preoccupato, lo cerca dappertutto e quando finalmente lo vede i due si abbracciano con entusiasmo, e si riabbracciano così forte che diventano…verdi. Ora sono un tutt’uno e, quando ritornano a casa, in questa nuova pelle non vengono riconosciuti. La disperazione dei due amici è talmente forte che cominciano a piangere grosse lacrime non verdi, come ci si aspetterebbe, ma blu e gialle. E piangono così tanto da ricomporsi e ritrovare sé stessi: piccolo blu e piccolo giallo. La narrazione della storia è affidata a poche frasi che fanno solo da guida alle illustrazioni realizzate con la tecnica del collage. Leo Lionni, così, con una operazione inconsueta e inattesa, ha portato l’astrattismo nella letteratura per l’infanzia, facendone narrazione: attuale il messaggio e moderna la modalità con cui viene trasmesso. Una storia di amicizia, tolleranza ed inclusione raccontata attraverso la teoria dei colori, con il preciso messaggio che solo in apparenza gli esseri umani cambiano perché, in fondo, restano sempre se stessi. Perché la fusione è un momento necessario da attraversare per sentire fino in fondo l’altro e prendere qualcosa da lui senza che per questo venga intaccata l’identità personale, perché l’inclusione non annulla le differenze ma esalta l’unicità e le potenzialità.Da 2 anni |
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